CALTANISSETTA. Avrebbe preteso quattrini per non divulgare incontri assai "piccanti" ripresi con la sua telecamera. Questo l’impianto accusatorio a carico di una operatore amatoriale che, al vaglio dell’aula, non ha vacillato. Lui, il presunto ricattatore, il quarantatreenne Dario Giordano è stato condannato per estorsione e tentata estorsione. È di 5 anni e 6 mesi la pena che il giudice Antonia Leone gli ha inflitto. E in più l’imputato (difeso dall'avvocato Sinuè Curcuraci) dovrà anche risarcire le parti civili costituite, ovvero l’impiegato e sindacalista sessantenne M.G. e la cinquantacinquenne M.L. (assistiti dagli avvocati Walter Tesauro ed Ernesto Brivido). L’entità la stabilirà poi il giudice civile. Quello che era nato come un gioco poi si sarebbe trasformato in un ricatto. Sì perchè il fotografo amatoriale è stato accusato di avere taglieggiato la donna, attrice improvvisata e occasionale di quel video hard, e l’altro protagonista di quelle scene osé. Almeno secondo la tesi accusatoria. Il set sarebbe stato prima la casa di campagna dell’imputato e poi gli uffici di un sindacato, di cui i due uomini facevano parte. «Doveva essere solo un filmino amatoriale... è per questo che c'eravamo ritrovati lì... e invece lui poi ci minacciò di volerlo diffondere», è stato quanto le stesse presunte vittime di ”pressioni” hanno poi spiegato. Già quel filmino che sarebbe stato destinato a rimanere segreto si sarebbe poi rivelato una trappola. Almeno per i due improvvisati attori hard.