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La dispersione scolastica arriva al 41,7 per cento a Caltanissetta

CALTANISSETTA. Situazione da allarme rosso sul fronte della dispersione scolastica. La forte denuncia arriva dalla Cgil nissena che invita a cambiare atteggiamento tutti coloro che sono preposti al controllo della pubblica amministrazione. L'evasione dell'obbligo scolastico nella nostra provincia ha raggiunto il 42 per cento e il dato statistico pone la nostra provincia al primo posto in Sicilia addirittura davanti a Palermo (quaranta per cento). Una emorragia vera e propria che comincia a manifestarsi subito dopo le elementari e arriva al top negli istituti superiori. Recentemente una commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite in una relazione ha individuato le tante "zone d'ombra" nella pubblica amministrazione determinate a volte dalla contiguità dei suoi rappresentanti con ambienti malavitosi, altre volte dalla mancanza di controlli da parte dei pubblici poteri e spessi dai diffusi atteggiamenti omertosi dei pubblici dipendenti.

Per la commissione parlamentare, le zone d'ombra fanno comodo a tanti, con il risultato che è mancata ogni forma di cooperazione fra le istituzioni interessate ai vari problemi, ma addirittura si sarebbe innescata una forma ozioso di burocratizzazione delle attività di controllo e di polizia. E in un simile contesto la scuola recita un ruolo preminente perchè è la primaria palestra di formazione dei bambini ma anche quella dove si manifestano fenomeni destinati nel tempo a diventare devastanti perchè generano devianze di ogni genere. In buona sostanza per la commissione saremmo in presenza di istituzioni deresponsabilizzate. Partendo da queste considerazioni la Cgil (il segretario generale provinciale Ignazio Giudice, i responsabili di Silp Davide Chiarenza e Federazione Lavoratori della Conoscenza Alberto Musca) ha elaborato un documento di denuncia dal quale emerge che la dispersione scolastica in provincia ha raggiunto livello a dir poco preoccupanti.

 

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