CALTANISSETTA. La Maestranza in Tribunale. Non era mai accaduto nella storia della più antica manifestazione della città quella che ogni anno apre solennemente i riti della Settimana santa. Invece l'elezione del capitano Salvatore Fiocco (marmista) fortemente contrastata da un dissidenti (ovviamente marmisti) avrà una eco a Palazzo di Giustizia. Con l'udienza davanti al Giudice unico Cosimo Napoli della sezione civile. In quella sede sarà esaminato il ricorso di undici soci dell'Assomarmi, assistiti dagli avvocati Massimo Dell'Utri e Giulia Mulè, con il quale viene chiesta la sospensione dell'esecuzione della delibera assembleare del 26 giugno quando Salvatore Fiocco (assistito dagli avvocati Gianluca Guida e Filippo Calà) venne eletto capitano della Real Maestranza 2015.
Dei ricorrenti due si ritengono lesi nel loro diritto di candidarsi a capitano. Una situazione ingarbugliata che avrà, comunque, una ulteriore coda - sempre in sede civile - l'8 gennaio e il 14 febbraio con altre due udienze. Che le vicende della Maestranza finissero in un'aula di giustizia era pressochè impossibile da immaginare anche se, da parte dei cosiddetti dissidenti, qualche segnale era arrivato. La vicenda che ha scatenato questa bagarre è quella legata agli infuocati lavori del 26 giugno nei locali della parrocchia San Domenico dove il presidente dell'Assomarmi (lo stesso Fiocco) aveva convocato l'assemblea nel corso della quale si registrò l'inattesa fumata bianca con la nomina anche di Gaspare Corbo (scudiero), Roberto Corbo (alfiere maggiore), Luigi Verdone (portabandiera) e Michele Cortese (alabardiere) oltre che dal capitano la massima carica a cui può aspirare un artigiano. Apriti cielo.
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