CALTANISSETTA. La città è ripiombata nel vortice della crisi idrica e i primi segnali dei crescenti disagi cominciano ad essere avvertiti degli utenti del centro e della periferia. Terminali delle prime proteste, come al solito, il centralino della polizia municipale e il call-center di Caltaqua. Utenti delle contrade Balate e Firrio inviperiti per l'improvviso deficit idrico, hanno telefonato lamentando il mancato rispetto dei turni di distribuzione. Ieri, infatti, l'acqua avrebbe dovuto essere erogata proprio in queste popolose zone cittadine. Hanno appreso però, che la durata del black-out sarà almeno di tre giorni e dovrebbe concludersi - a meno di ulteriori imprevisti - giovedì.
A Caltaqua, purtroppo, gli operatori alzano le spalle e ripetono che la crisi deriva dal fermo dell'Ancipa deciso da Siciliacque per la riparazione di tre grosse perdite una delle quali a Sabucina alle porte del capoluogo. Sono queste le ragioni ufficiali di una crisi che colpisce con durezza solo il capoluogo risparmiando altri grossi centri del Nisseno pure alimentati dall'Ancipa (Riesi, Mazzarino, Butera, Niscemi) dove i disagi saranno minimi. Ieri, grazie ai modestissimi quantitativi arrivati da Madonie est e Madonie ovest (complessivamente 25 litri secondo) è stata garantita la fornitura a due strutture sensibili (ospedale e carcere) dove l'acqua non può mancare.
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