CALTANISSETTA. Manca l'ultimo tassello - sicuramente il più importante - per il definitivo trasferimento delle Vare nei locali ex Gil destinati a diventare museo permanente del grandi gruppi sacri. Potrebbe arrivare stasera dalla riunione dei proprietari di questi capolavori convocati dal presidente del giovedì santo Roberto Morgana per prendere in esame l'ormai arcinota convenzione (o atto di affidamento) preparata dall'avvocato Francesco Panepinto legale della Curia. La vigilia però è animata dalle polemiche.
Il protocollo che arriva sul tavolo dell'associazione forse, come si vocifera, potrebbe soddisfare i proprietari ma sono altri gli aspetti sui quali infuria ormai la battaglia e qualcuno, adesso, va oltre ritenendo i locali ex Gil qualcosa somigliante ad un grande magazzino più che ad un museo. «Dopo parecchi mesi - ha spiegato il presidente del giovedì Roberto Morgana - finalmente siamo nelle condizioni di poter visionare questa benedetta convenzione e in questo arco di tempo tutti hanno sparato addosso alla nostra associazione. È tempo di smetterla. Nessuno ci ha mai chiamati o consultati per sapere cosa ne pensiamo, soprattutto la Soprintendenza dove la convenzione è ferma da un mese. E in questa fase - ha aggiunto Morgana - non è passata inosservata l'assenza del sindaco. Sarebbe più giusto che se ne occupasse in prima persona perché le Vare sono un pò il simbolo della città». Ma le polemiche infiammano su altri fronti. Le Vare sono ospitate da oltre un ventennio nei locali della parrocchia San Pio X le cui chiavi sono state consegnate al vescovo. Nessuno quindi può entrarvi.
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