CALTANISSETTA. L’«orco» di sarebbe nascosto in casa. Celandosi dietro le spoglie di un parente strettissimo: lo zio. Fratello di suo padre. È nelle sue grinfie che un’adolescente sarebbe finita per un paio di anni. E con tanto di minacce perché non parlasse. Perché non rivelasse quel terribile segreto. Ora per lo zio, un commerciante cinquantenne, è scattata l’imputazione. Violenza sessuale aggravata il capo d’accusa da cui dovrà difendersi l’uomo (difeso dall’avvocato Walter Tesauro) al cospetto del tribunale presieduto da Antonio Napoli (a latere Marco Sabella e Valentina Balbo). Mentre la cognata, madre della ragazzina che avrebbe subito abusi (assistita dall'avvocato Giuseppe Panepinto), sarà nella veste di parte civile. La ragazzina che avrebbe vissuto anni d’inferno, è entrata in quel tunnel buio quand’era appena tredicenne. Poco più che una bambina quando, per la prima volta, lo zio l’avrebbe trascinata in quel gioco perverso. Che ha prima sorpreso e poi sconvolto la ragazzina. Lei che dopo la separazione dei suoi genitori è rimasta a vivere in città con il padre, mentre la madre si è trasferita altrove. Così, lei, avrebbe trascorso molto tempo in casa della nonna paterna. Sotto quello stesso tetto abitava pure lo zio. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI