NISCEMI. «L'invio da parte dell'Asp 2 di tre medici con contratto a tempo determinato, allo stato attuale, non risolve praticamente granché: si cambia per non cambiare nulla». Lo afferma il sindaco Francesco La Rosa, che attua da sette giorni lo sciopero della fame e il presidio ad oltranza del nosocomio niscemese. A sostegno della lunga protesta del primo cittadino, gli sono accanto gli assessori, il presidente del Consiglio comunale Luigi Licata, i consiglieri comunali, la Cgil e Cisl Sanità, il Nursind, in attesa dell'effettivo potenziamento dell'organico medico, infermieristico, ausiliario e del personale autista d'ambulanza. «Di fatto - spiega La Rosa - nonostante l'arrivo dei tre nuovi medici, la Chirurgia viene a trovarsi ugualmente sguarnita di medici, ed è come se fosse chiusa, dato che il solo chirurgo in servizio è utilizzato alle guardie del pronto soccorso e non può far funzionare il reparto, dove occorre la reperibilità di almeno due sanitari».
La protesta pertanto continua a oltranza, anche se sabato pomeriggio La Rosa, indebolito da sette giorni di sciopero della fame, è stato colto da un malore ed è stato soccorso dai medici del Basarocco. Intanto, il vice presidente del consiglio Luigi Gualato, il presidente della terza Commissione Consiliare Sanità Giuseppe Rizzo e i consiglieri Tizza, Trainito, Gagliano, Cutrona, Attardi, Cona, e Alesci hanno chiesto la convocazione urgente dell'assemblea cittadina per esaminare il decreto regionale della nuova rete ospedaliera, varato nei giorni scorsi. A fianco della vertenza sanitaria del sindaco La Rosa si è schierato anche il suo omologo di Delia, Gianfilippo Bancheri, che sabato scorso gli ha fatto visita al Basarocco.
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