CALTANISSETTA. Comuni al verde, anziani lasciati senza assistenza, operatori delle cooperative sociali che perdono il posto di lavoro. È un quadro a tinte fosche quello tratteggiato dai sindacati confederali per i quali è arrivato il momento di dire stop alle clientele e adottare iniziative per contrastare la dilagante povertà. Sulla precarietà e - in certi casi - sulla sospensione dei servizi erogati alle fasce più deboli, anziani e inabili, puntano l'attenzione i responsabili provinciali di Cgil, Cisl e Uil Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro e i segretari dei pensionati delle stesse sigle Nino Giannone, Salvatore Montalbano e Salvatore Guttilla, che hanno chiesto l'immediata convocazione del Prefetto di sindaci delle realtà demograficamente più significative (Caltanissetta, San Cataldo, Mussomeli, Gela, Niscemi), del commissario straordinario dell'ex Provincia e i deputati regionali (Arancio, Cancelleri, Federico, Miccichè) eletti nel Nisseno. L'obiettivo, scrivono, è quello di abbozzare un programma condiviso in grado di aumentare il livello di tutela sociale ed evitare disagi e proteste che potrebbero compromettere l'ordine pubblico. Per il blocco dei servizi i sindacati bacchettano gli amministratori dei ventidue comuni senza distinzione alcuna: "In assenza di un provvedimento certo della Regione, non assumono nessuna azione finanziaria di anticipazione delle somme". Per i sindacati la paralisi dei servizi da erogare alle fasce più disagiate e quasi tutti scaduti il 31 dicembre, ha pesanti ripercussioni anche sul versante occupazionale: "Comprendiamo - hanno scritto - lo stato di disagio che grava sulla vista degli assistiti e quello degli stessi operatori che già da mesi, vivono una profonda difficoltà anche nell'affrontare il quotidiano poichè le imprese sociali che hanno in appalto o in convenzione la gestione dei servizi hanno di fatto sospeso ed in qualche caso licenziato i dipendenti".
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