CALTANISSETTA. La super perizia finisce per tirar via qualche castagna dal fuoco per il pilota dell’elicottero del «118» che, quattro anni fa, con i suoi occupanti è precipitato al suolo nelle campagne di Mineo. In udienza preliminare v’è adesso il quarantottenne Luca Troja (assistito dall’avvocato Gildo Ursini), l’esperto pilota dell'elisoccorso sul quale pendono le ipotesi di omicidio colposo e lesioni colpose aggravate. Che sono legate alla morte del copilota, il quarantaquattrenne Sergio Torre ed al grave ferimento della pensionata sessantaquattrenne, Angela Bonelli, la paziente che in quel momento stavano trasferendo all'ospedale di Messina dove non sono mai arrivati, dell’infermiere nisseno Antonino Giuffrida (assistito dall'avvocato Armando Fantasia) e, infine, dell’anestesista ennese Rita Di Manno (assistita dall'avvocato Ones Benintende) che ha chiamato in causa, in veste di responsabile civile, la «Inaer aviation», società proprietaria dell'eliambulanza I-Dams. L’anestesista è stata risarcita dalla compagnia assicurativa e, adesso, ha rinunciato alla costituzione di parte civile. La perizia - disposta dal gup di Caltagirone, Salvatore Aquilino, nella forma dell’incidente probatorio - è stata eseguita da un ufficiale dell’aeronautica militare, il maggiore Purrone.
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