CALTANISSETTA. La città rende omaggio all'unico nisseno vittima delle famigerate foibe. Nel «Giorno del Ricordo» domani il Prefetto Maria Teresa Cucinotta consegnerà una medaglia d'onore conferita dal Presidente della Reppublica a Luigi Bruno, sparito il 4 maggio 1945. A ritirare l'onorificenza (alle 10 in Prefettura) sarà il nipote Luigi Stella primogenito di Anna Maria Bruno, figlia del coraggioso poliziotto nisseno inghiottito dalle foibe.
Una vittima innocente - come migliaia - della caccia agli italiani scatenata dal maresciallo Tito dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale. Bruno, ex maresciallo dell'esercito nella grande guerra, era transitato nei ranghi della polizia e da agente scelto viveva a Fiume con la famiglia. Il ricordo di quei terribili giorni è ancora vivo nella figlia Anna Maria, maestra in pensione, che ha già ritirato una onorificenza nel lontano 2006 al Quirinale dal presidente Ciampi. Domani la città si ricorderà di Luigi Bruno con la consegna della medaglia d'onore e l'intitolazione di una strada. Aveva 53 anni e prestava servizio alla questura di Fiume. «Il 4 maggio 1945 - ha scritto in una testimonianza di Anna Maria Bruno raccolta in un libro e publicata nel sito della Polizia - mio padre si recò al comando per consegnarsi così come ordinato dal nuovo regime di Tito. Rammento che mia madre lo pregò di non andare, come presagendo qualcosa di terribile, ma lui rispose che non v'era nulla da temere. Consapevole della gravità del momento e dell'odio dei partigiani slavi per l'elemento italiano e per qualsiasi forma di autorità che ancora lo rappresentasse, mio padre scelse quindi di rispondere alla chiamata per tenerci fuori da possibili rappresaglie.
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