CALTANISSETTA. Quattro condanne per le sospette fughe organizzate dal «Cpt» di Pian del Lago. Solo altri due imputati ne sono usciti indenni. Questa, nei numeri, la sentenza emessa ieri dalla Corte d’Assise nei confronti di una sospetta rete organizzata che avrebbe progettato e curato in ogni sua fase fughe dal campo profughi. Ma nel gran calderone dell’inchiesta sono finiti anche sequestri di persona a scopo estorsivo. La pena più severa, 27 anni di galera - a fronte, però, di una richiesta di ergastolo avanzata dall’accusa - sono stati inflitti al marocchino Hamid Ribate (avvocati Giampaolo Cazzola e Salvatrice Mazzara). Per lui il pm Cristina Lucchini ha proposto, due condanne a 27 anni ciascuno, una a 5 anni e altre tre a 2 anni e 6 mesi ciascuno che, globalmente, hanno dato vita alla proposta del carcere a vita. Seguono, secondo un ordine che rispetta l’entità della pena, Mondher Harchay (avvocato Francesco Augello) con 7 anni comminati contro o nove sollecitati; nisseno Lorenzo Belfiore (avvocato Pietro Milano) che ha rimediato 2 anni e 6 mesi; e, infine, 2 anni sono stati inflitti a Radouane Legzouli (avvocato Giovanni Salvaggio) cognato del collaboratore di giustizia di origine marocchina Bouazza Maghni, che ha rivelato agli inquirenti l’esistenza del traffico di clandestini e per questa inchiesta ha già rimediato 3 anni. Inoltre Ribate - al quale sono stati comminati tre anni di libertà vigilata - e Harchay sono stati dichiarati interdetti dai pubblici uffici e ne è stata sospesa la potestà genitoriale durante il periodo di espiazione della pena. Due, di contro gli assolti. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.