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Gela, sequestrano vestiti falsi e li donano ai poveri

Il capitano Devito: «Su 800 capi, abbiamo potuto dare solo questa merce perchè in alcuni casi non è possibile eliminare i marchi contraffatti»

GELA. La guardia di finanza ha consegnato i vestiti e le scarpe sequestrate perché contraffatte alle famiglie indigenti. I 123 articoli sono stati affidati, ieri, nel corso di una conferenza stampa, all’associazione «Gela famiglia» presieduta da Ignazio Emmolo. Sono il frutto di tre operazioni condotte dalle fiamme gialle in città che avevano permesso di sequestrare oltre ottocento articoli, tra capi di abbigliamento e scarpe.

I militari della guardia di finanza hanno evitato che parte della merce finisse al macero per la gioia delle famiglie indigenti della città.
«Siamo soddisfatti dell’iniziativa – assicura Massimo Devito, capitano della caserma della guardia di finanza -. È certamente una bella pensata che, grazie anche alla Procura della repubblica retta da Lucia Lotti, permette la realizzazione di queste donazioni. Purtroppo la merce è meno di quella che abbiamo sequestrato. Sappiamo che è il prezzo da pagare quando non riusciamo ad asportare i marchi contraffatti. In alcune scarpe, come le Hogan contraffatte, non è possibile eliminare il nome dell’azienda di riferimento perché impresso direttamente sulla suola di gomma. In tutte queste circostanze siamo costretti a distruggere la merce. Si tratta di articoli sequestrati ad ignoti. Erano rimasti abbandonati in attesa di finire al macero. In questo modo aiuteremo persone in difficoltà».
I sequestri erano stati effettuati dalle fiamme gialle tra i venditori abusivi nel mercatino del lungomare allestito per la festività della madonna delle Grazie del 2 luglio, e nel corso di due blitz eseguiti a dicembre tra le bancarelle del mercato settimanale. Scarpe, giubbotti e maglie varie sono state cedute nelle mani di Michela Prestia, referente per l’associazione Gela Famiglia.

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