GELA. Accusano la preside di avere fatto beffeggiare i loro figli dai compagni d’istituto. Sarebbe questa una rivalsa contro tutti gli alunni della scuola “Enrico Solito” che hanno rinunciato a partecipare alla sfilata in maschera programmata dalla scuola diretta da Clizia Nobile. Sarebbero valse a nulla le motivazioni dei genitori che avevano preferito lasciare i loro figli a casa per non esporli troppo alle temperature rigide della sera. “L'istituzione dovrebbe essere un punto di riferimento eticamente ineccepibile – accusano i genitori dei bimbi puniti - Vogliamo una scuola giusta, equa ed etica e i nostri figli rispettati e non mortificati”.
Parole rivolte al corpo docente che, invece, ha deciso di “punire” tutti gli alunni che non hanno partecipato alla sfilata in maschera. Una disdetta in massa giunta dopo avere “accolto la richiesta della dirigente di partecipare alla sfilata che avrebbe dovuto aver luogo il martedì mattina - spiegano i genitori delle classi punite – Abbiamo cambiato idea quando ci è stato detto che la sfilata si sarebbe tenuta il martedì pomeriggio. Pertanto, preoccupati dalle pessime condizioni climatiche che contraddistingue questo periodo, abbiamo ritirato la nostra adesione. Il risultato é stato che le classi dei nostri figli sono state punite dal dirigente scolastico solo per il fatto di non aver partecipato alla sfilata. Di conseguenza, durante le ore scolastiche, chi aveva accettato di partecipare alla sfilata poteva anche andare a scuola in maschera e divertirsi – aggiungono i genitori - mentre gli altri bimbi sono stati costretti ad assistere tristi e delusi, sia pure senza alcuna colpa, ai giochi ed alla festa degli altri e dei grandi. La cosa più grave è che gli organizzatori passavano tra le classi dei “perdenti” e li invadevano schernendoli. I nostri figli hanno potuto assaggiare, durante la ricreazione, frittelle e dolcetti solo di nascosto e col timore di essere visti”.
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