CALTANISSETTA. Sul filo di lana rinunciano all’appello del processo ribattezzato «amianto killer». Un colpo a sorpresa che ha chiuso, dal punto di vista processuale, le porte in faccia ai loro ex dipendenti. Pure loro, infatti, avevano presentato appello incidentale lavoratori che s’erano appellatti contro gli ex vertici della «Soilam Gfm» già processati per omicidio colposo e lesioni colpose. Ma gli imputati, Giuseppe e Santo Marcenò (assistiti dall’avvocato Giuseppe Dacquì) nell’ottobre di due anni fa sono usciti dal primo grado del giudizio con la prescrizione. Già perché il processo a loro carico, figlio di una caso di giustizia lumaca, s’è protratto per tredici anni. È iniziato nel lontanissimo 2000 e s’è chiuso il 30 ottobre 2013. Così da spegnere le attese di coloro che si sono costituiti parte civile in quel procedimento, ovvero i familiari di un ex dipendente della stessa azienda, Giuseppe Vancheri, deceduto nel settembre di diciassette anni fa e altri otto ex operai della stessa società (assistiti dall'avvocato Diego Perricone), mentre erano una quindicina, complessivamente, le parti offese. Al loro fianco anche Legambiente (assistita dall’avvocato Giovanni Annaloro). ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI