RIESI. Sono stati necessari più di dieci anni per stabilire se un imprenditore fosse colpevole o no. E al termine di un processo che è figlio di un caso di giustizia «lumaca», perché l’indagine dei carabinieri risale ad oltre dieci anni addietro, l’imputato ne è uscito con un verdetto dal sapore agrodolce. Già, perché se lui, il quarantasettenne di Riesi, Calogero Basile (difeso dall'avvocato Vincenzo Vitello) ha incassato l’assoluzione per il reato di violenza privata, di contro ha rimediato 3 anni e 8 mesi per estorsione. Accusa piovuta sul suo capo perché sospettato di avere prima preso i passaporti di tre operai e di avere poi preteso da loro soldi per la restituzione di quei documenti. È la contestazione, legata a un’indagine a più ampio respiro dei militari, che è piovuta sull’imprenditore.
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