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Sequestrati beni per 700 mila euro a un imprenditore di Gela

Secondo gli inquirenti, Cammarata sarebbe vicino al capo indiscusso di Cosa nostra del nisseno, Piddu Madonia

GELA. Beni per 700 mila euro, sono stati sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta, all’imprenditore gelese Alberto Cammarata, di 44 anni. Nel mirino è finita una società con sede a Milano operante nel settore degli appalti pubblici. Il provvedimento è stato eseguito dalla Dia di Caltanissetta ed emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale nisseno.

Secondo gli inquirenti, Cammarata sarebbe vicino al capo indiscusso di Cosa nostra del nisseno, Piddu Madonia. Già lo scorso anno, nel mese di novembre, sempre la Dia, aveva sequestrato all’imprenditore gelese, immobili e conti correnti per un valore stimato in tre milioni e mezzo di euro.

L’imprenditore – secondo gli inquirenti – era a disposizione di Cosa nostra. Avrebbe destinato alle famiglie mafiose di Gela, ingenti disponibilità finanziarie per ottenere in cambio la fornitura in regime di monopolio di inerti.

Cammarata avrebbe così acquisito, grazie a Cosa nostra, una posizione dominante e di esclusivo controllo nel settore nevralgico delle forniture e del trasporto dei materiali impiegati per la realizzazione di opere pubbliche e private.

Un anno fa, la Dia, aveva sequestrato al fratello di Cammarata, il 54enne Francesco Antonio, un patrimonio da 3 milioni di euro poiché anche lui considerato vicino a Cosa nostra.

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