CALTANISSETTA. Finito nella spirale dell'usura si sarebbe trasformato da vittima in "carnefice". Così da divenire connivente con chi lo aveva trascinato in quel tunnel senza apparente via d'uscita. Sì, perché dopo avere chiesto soldi a due presunti strozzini è rimasto intrappolato. Fino a doversi piegare alla volontà di sospetti cravattari ai quali s'era rivolto per un prestito iniziale di 17 mila euro.
Questa la somma che Francesco M. avrebbe chiesto ai fratelli Michele e Calogero G. (difesi dagli avvocati Danilo Tipo, Boris Pastorello ed Alberto Salpietro) ed a garanzia, loro, avrebbero preteso il certificato di proprietà della coupé dell'altro - una Bmw 645 - che risultava intestata alla madre ma che era in uso al figlio. Calogero C. avrebbe chiesto la restituzione di 20 mila euro entro i sette giorni successivi alla concessione del prestito avvenuta il 20 novembre di tre anni addietro. Ma non ottenendo quanto preteso, il creditore avrebbe rivenduto la Bmw per 11 mila euro.
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