GELA. Il procuratore di Gela, Lucia Lotti, ha chiesto il rinvio a giudizio - per truffa - di una operatrice comunale, ex Rmi, che, falsificando le firme degli assistiti, attestava di avere prestato servizio di assistenza domiciliare a disabili e anziani e ritirava regolarmente lo stipendio mensile. La donna raramente si recava a lavorare, lasciando in condizioni di abbandono le cinque persone a lei affidate. «Con artifizi e raggiri - scrive il procuratore Lotti - consistiti nell'apporre le false firme delle persone assistite sui fogli di presenza mensili e nel dichiarare falsamente di avere svolto 268 ore di assistenza, la dipendente ha indotto in errore i funzionari comunali, procurandosi l'ingiusto profitto» ammontante a quasi 3.500 euro.
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