MAZZARINO. Ora come allora lui, medico del pronto soccorso dell'ospedale di Mazzarino, ne è uscito indenne. Senza alcuna responsabilità per la morte di un paziente stroncato da un infarto. Esattamente come al termine del primo grado del giudizio. Ma lui, il medico Salvatore Ficarra (difeso dall'avvocato Giacomo Butera) è stato ritrascinato in aula perché la procura generale ha impugnato quel precedente verdetto. Che adesso la corte d'Appello presieduta da Sergio Nicastro (consiglieri i giudici Miriam D'Amore e Carlo Giovanni Tomaselli) ha confermato per l'ipotesi di omicidio colposo. Imputazione legata alla morte della sessantaduenne, pure lei di Mazzarino, Dorotea Capici. Di contro l’accusa ha proposto la riforma della precedente sentenza sollecitando, piuttosto, l'affermazione di responsabilità e la condanna a un anno. Proposte a cui si sono associate pure le parti civili, ovvero i familiari della vittima (assistiti dall'avvocato Liborio Lomonaco).
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