SAN CATALDO. Quattro mesi per avere negato un ricovero a una paziente che poi s'è tolta la vita. Così per un medico finito sotto accusa per rispondere di omicidio colposo e omissione per nesso causale provocato dalla condotta. Imputazione scattata a carico dello psichiatria dell'ospedale "Raimondi", Francesco Salvatore Pagano, sull'onda del decesso della casalinga R.L.S. trentottenne al momento della disgrazia. Sì, perché secondo la tesi accusatoria - che ha aveva chiesto la pena a sei mesi - è dopo il mancato ricovero che si è tolta la vita lanciandosi dal balcone di casa. È stato poi il marito (assistito dall'avvocato Claudio Massimo Fagone) a rivolgersi alla magistratura chiedendo di fare chiarezza sull'accaduto. L’indagine che ne è derivata ha finito per trascinare il nome del professionista (assistito dall'avvocato Giuseppe Dacquì) nel registro delle notizie di reato. Lo spiacevole episodio risale a cinque anni e mezzo fa. Quel giorno la donna, insieme al marito, s'è presentata a psichiatria del "Raimondi" di San Cataldo per un consulto con lo stesso specialista che, peraltro, era pure suo medico curante.
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