CALTANISSETTA. «Nessun comportamento irregolare da parte dei tecnici del Comune, ma tutto conforme alla legge». È emerso in aula, secondo gli esperti, nel procedimento che ora vede imputati solo tre rimasti tra i tirati in ballo per la frana assassina. Quella di via Mario Gori che nel gennaio di sei anni fa ha seminato morte. Travolgendo e uccidendo il trentacinquenne Santo Notarrigo e il diciannovenne Felice Baldi, mentre stavano lavorando a un muro di cinta improvvisamente crollato. Ora i loro familiari (avvocati Giuseppe Dacquì, Salvatore Pecoraro, Linda Sabbia, Nicolò Grillo e Stefano Piovani) sono parte civile nei confronti degli imputati.
Sono il dirigente del Servizio tecnico del Comune, Armando Amico (avvocato Michele Micalizzi), il funzionario dell'Ufficio tecnico, Giuseppe Bologna (avvocato Sergio Iacona) ed il direttore dei lavori in via Gori, Vincenzo Nucera (avvocato Giacomo Vitello e Vincenzo Lo Presti). Altri due imputati di questo procedimento, una amministratrice di condominio e l'imprenditore che si è aggiudicato l'appalto per via Gori, sono nel frattempo deceduti. Ieri al cospetto del giudice Antonia Leone sono stati chiamati a deporre un paio di testi della difesa.
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