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Gela, collaboratori a termine dell'Asp: "Rischiano il lavoro"

GELA. Dopo tre anni di lavoro rischiano di finire nella lunga lista dei disoccupati. L'incubo occupazionale rischia di investire circa trenta sanitari, tra medici e infermieri, che operano tra le corsie del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele. Il primo luglio potrebbe rappresentare per ognuno di loro l'ultimo giorno di lavoro. A lanciare l'allarme è Osvaldo Barba, coordinatore regionale Nursind, secondo il quale «l'Asp nissena non sarebbe intenzionata a rinnovare le collaborazioni con il personale sanitario assunti con contratto a tempo determinato».

«Quest'azienda sanitaria - prosegue il Nursind - potrebbe decidere di non recepire il decreto del Presidente del consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Salute, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze e con il ministro per la semplificazione della pubblica amministrazione (approvato il 2 aprile e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale), riguardante la stabilizzazione dei lavoratori precari del comparto sanità. La proposta di legge consente, tra l'altro, la proroga dei contratti a tempo determinato in essere fino al completamento delle procedure concorsuali da avviare entro il 31 dicembre 2018».

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