CALTANISSETTA. Sospetto pedofilo torna alla sbarra. È accusato di avere tentato di approfittare, a più riprese, di un ragazzino di Sommatino che è pure figlio di suoi buoni conoscenti. Quasi amici di famiglia. È la pesantissima ombra del sospetto che aleggia su un imprenditore agricolo di Delia, il cinquantaduenne P.G. (assistito dall’avvocato Carmelo Fonte). Su lui pende l’accusa di abusi sessuali aggravati dall’uso di alcolici.
Sì, perché in uno dei due presunti tentativi al centro della vicenda, l’uomo avrebbe spinto il ragazzino a bere birra in maniera tale da poter vincere un po’ più agevolmente la sua resistenza. Ma poi qualcosa è andata storta e il minore si è sentito male. Tanto da dovere essere trasferito in ospedale. E lì, secondo l’accusa, lo avrebbe accompagnato lo stesso imputato che poi in fretta e furia sarebbe andato via, per tirarsi fuori dagli impicci, lasciandolo da solo. Sarebbero stati poi i carabinieri a telefonare ai genitori del piccolo, all’oscuro di ogni cosa, quando il loro figliolo era ancora al pronto soccorso del nosocomio di Licata.
Questo sarebbe stato l’epilogo di uno dei due assalti a cui il ragazzino sarebbe stato sottoposto dall’imprenditore.
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