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Preso con spinello tenta suicidio per vergogna

Il protagonista è un diciottenne di buona famiglia che poi va via di casa, lasciando una lettera di perdono ai genitori

CALTANISSETTA. La professionalità dei poliziotti della Sezione Volanti della questura ha consentito di rintracciare un giovane diciottenne che, dopo aver tentato il suicidio, si era allontanato da casa lasciando un biglietto in cui chiedeva perdono facendo temere il peggio. Nel giro di 24 ore, infatti, il ragazzo, che era in possesso del suo smartphone, è stato ritrovato grazie all’individuazione della cella cui il telefono si era agganciato. Si è così conclusa nel migliore dei modi una vicenda che avrebbe potuto avere esiti drammatici se gli agenti non avessero tempestivamente avviato le indagini e intuito da dove partire.

Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa quando il giovanissimo, di buona famiglia, educato e rispettoso dei genitori, si trovava a Catania in compagnia di alcuni amici. Qui era stato fermato dalle forze dell’ordine che, dopo averlo trovato in possesso di una modesta quantità di stupefacente, avevano sporto denuncia per detenzione ai fini dei spaccio. A quel punto il diciottenne, evidentemente credendosi perso e vergognandosi dell’accaduto e del giudizio che i suoi genitori avrebbero potuto avere del suo comportamento, nel momento in cui avrebbero scoperto quanto era successo, è caduto in un profondo stato di malessere, culminato, dopo qualche giorno, nella sconsiderata ipotesi di suicidarsi.

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