GELA. Beni per mezzo milione di euro, considerati in “odor di mafia”, sono stati sequestrati dagli uomini della Questura di Caltanissetta, in collaborazione con quelli di Gela, al gelese Rosario Consiglio, di 49 anni. Secondo gli inquirenti, l’uomo sarebbe ritenuto vicino a Cosa nostra e in particolare sarebbe affiliato al gruppo Alferi. I sigilli sono stati apposti, ad una palazzina situata in via Monfalcone, composta da dieci vani, a diversi terreni che si estendono per 11 mila metri quadrati situati a Settefarine, nonché a conti correnti bancari, depositi a risparmio, buoni fruttiferi postali e carta postepay. I beni oltre a Consiglio, erano intestati, alla moglie ed ai figli.
Il sequestro è stato disposto dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta. Le indagini, coordinate dalla procura nissena, hanno permesso di evidenziare una sproporzione tra il reddito dichiarato da Consiglio ed il valore dei beni posti sotto sequestro.
Consiglio, finì nei guai nel 2013, nell’ambito di un’operazione condotta dalla Squadra Mobile e denominata “Inferis”, perché accusato di associazione mafiosa, estorsione e illecita concorrenza.
L’uomo, ha anche diversi precedenti penali per ricettazione, reati ambientali, lesioni personali, uso di atto falso, violazione di sigilli, attività non autorizzata di raccolta/trasporto e smaltimento rifiuti speciali.
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