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Caltanissetta, rivolta di trenta tunisini che rifiutano il rimpatrio

CALTANISSETTA. Hanno puntato i piedi gli extracomunitari destinatari del provvedimento di espulsione dal territorio italiano. E quello che doveva essere un normale rimpatrio, uno dei tanti effettuati dalla polizia negli ultimi mesi, si è trasformato in una mini rivolta.

Trenta tunisini hanno inscenato una sorta di ammutinamento che ha solamente ritardato la partenza in pullman per Palermo dove erano attesi da un volo charter approntato dal Ministero. Sono partiti tutti, tranne uno che è riuscito a salire sul tetto di un padiglione dove ha cominciato a lanciare oggetti contro le forze dell'ordine e rendendosi protagonisti di atti di autolesionismo. Prima, però, il gruppetto di extracomunitari aveva dato vita fittiziamente ad una rissa. Tentativi disperati, insomma, per non far ritorno in patria dove li attende il carcere perchè l'espatrio clandestino è considerato un reato. Scenario della rivolta - fronteggiata dagli agenti in tenuta antisommossa - il Cie (centro identificazione) dove in passato si erano verificati episodi simili con fughe (o tentativi di fughe) accompagnati da atti di violenza. Ieri mattina la questura aveva programmato il trasferimento dei trenta extracomunitari ospiti da qualche giorno dell struttura ma al momento di salire sul pullman che li avrebbe portati a Punta Raisi, un rimpatrio stante a quello che è accaduto, che non hanno affatto gradito.

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