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Bracconaggio nella notte nel Nisseno, in cinque tornano sul banco degli imputati

CALTANISSETTA. Sono state intercettazioni raccolte durante la maxi inchiesta «Les jeux sont faits» a metterli nei guai. A smascherare un manipolo di sospetti bracconieri notturni. Sei in tutto ieri chiamati sul banco degli imputati. Sono il cinquantanovenne Salvatore Allegro (assistito dagli avvocati Massimiliano Bellini e Dino Milazzo), il figlio di questi, il trentacinquenne Matteo Allegro (difeso dall’avvocato Dino Milazzo), il cinquantaduenne Filippo Bellomo (assistito dall’avvocato Giuseppe Piazza), il trentanovenne Davide Salvatore Mosca (difeso dall’avvocato Walter Tesauro), il quarantaquattrenne Danilo Fortunato e Domenico Damante (difeso dall’avvocato Boris Pastorello). Sono al cospetto del giudice Alex Costanza per rispondere di bracconaggio. Questa l’imputazione che adesso è contestata a loro carico dal pubblico ministero Sofia Scapellato.

A fare aprire questo dossier nei loro confronti sono state intercettazioni raccolte dagli inquirenti per l’inchiesta su sospette truffe allo Stato con le slot machine. Indagine che, peraltro, secondo la magistratura ha avuto in Allegro junior il fulcro. In relazione a quest’ultimo intoppo giudiziario i sei avrebbero cacciato di notte, in periodo proibito e catturando più capi di quanto avrebbero potuto. Peraltro, sempre secondo la tesi accusatoria, i sei avrebbero cacciato sparando da dentro l’auto. Con una presunta suddivisione dei compiti tra chi avrebbe materialmente imbracciato le armi e chi avrebbe pattugliato l’area per essere sicuri di non essere scoperti.

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