GELA. Sono tutti legati da vincoli di parentela i 16 pregiudicati raggiunti da altrettante misure di custodia cautelare eseguite a Gela dalla polizia nell'ambito dell'operazione denominata “parenti serpenti” in corso fra Gela, Catania e Foggia. Sono accusati, a vario titolo, di furti, danneggiamenti, rapine e spaccio di stupefacenti. Gli agenti del commissariato di Gela, sarebbero risaliti ai presunti autori di alcuni episodi criminali - specialmente rapine a mano armata, contro supermercati, negozi e tabaccherie - dopo aver esaminato nei dettagli i singoli fatti, riscontrando in più occasioni lo stesso “modus operandi”. Gli agenti, guidati dal vice questore Francesco Marino e coordinati dal procuratore della Repubblica, Lucia Lotti, avrebbero analizzato modalità di esecuzione, abiti indossati, tipo di armi usate, corporatura e linguaggio dei banditi e avrebbero scoperto la presenza di loro "talpe" nei supermercati rapinati e accertato che tra il personale dipendente di due dei discount presi di mira dai rapinatori figuravano altrettanti cugini, omonimi, incensurati, parenti di un pregiudicato, noto per i suoi precedenti per rapina. Gli inquirenti avrebbero accertato l'esistenza di un’organizzazione criminale, a totale conduzione di una famiglia vicina a "cosa nostra" che gestiva un vasto traffico di stupefacenti, tra Catania e Gela. Durante le indagini sono stati sequestrati cinque chili di droga e i proventi delle rapine sarebbero serviti a finanziare l'acquisto degli stupefacenti. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 al commissariato di Gela. Ecco i nomi delle persone coinvolte: sono Giovanni Rinzivillo, di 27 anni, Mario Cammalleri, di 23, Alessandro Di Fede, di 24 anni, Carmelo Manuel Giordano, di 22, Fabio Mirisola, di 20 anni, tutti di Gela, e Sebastiano Sardo, di 29, di Catania. Arresti domiciliari, invece, per i gelesi Klisman Rinzivillo, di 21 anni, Francesco Spinello, di 24, Vincenzo Francesco Blanco, di 25 anni, di Niscemi, Ruben Antonio Licata, di 22 anni e Emilio Massimiliano Liparoti., di 21 anni. Obbligo di firma per Giovanni Rinzivillo di 23 anni, Salvatore Scordio, di 28 anni, e Gaetano Trubia, di 23 anni, tutti di Gela. Ci sono anche due ricercati, ai quali è stato imposto l’obbligo di firma. I due sarebbero all’estero.