CALTANISSETTA. È bufera sulla ”super perizia” del giudice per uno scontro fatale. Quello che la sera del 28 luglio 2010, a Salemi, è costato la vita del cantautore nisseno Mario Bonura. Lui era in sella a uno scooterone e all’incrocio di via Alberto Favara s’è scontrato con l’auto guidata dal ventunenne Antonino Mastrantonio, poi finito sotto processo per omicidio colposo. Ora il consulente nominato dal giudice, infiammando il contraddittorio, è giunto a una conclusione che ha sollevato fortissime contestazioni delle parti civili, ovvero i familiari dello stesso Bonura (assistiti dall’avvocato Davide Schillaci). Sì perché l’esperto, l’ingegnere Giovanni Profeta, ha dedotto che l’auto guidata dall’imputato avrebbe viaggiato, al momento dell’impatto, a 75 chilometri orari. Un po’ troppo per un centro abitato. Ma lo stesso consulente ha aggiunto che «se anche l’auto avesse rispettato il limite di velocità, comunque Bonura sarebbe morto». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE