CALTANISSETTA. Dopo i provvedimenti cautelari piovono i ricorsi al «Riesame». Perchè v' è chi è tornato in cella, chi è andato ai domiciliari e altri che si sono visti piovere addosso il divieto di dimora. Tutti condannati al termine del processo di primo grado legato alle inchieste «Cobra 67», «Figaro» e «Giro di vite» su droga, pizzo, furti e incendi. Poco più di un mese fa il tribunale ha inferto 26 condanne e 19 assoluzioni. E poco più di tre settimane dopo la sentenza, su richiesta del sostituto procuratore Santo Distefano, il tribunale presieduto da Antonio Napoli ha emesso una decina di misure cautelari di va ria natura. Con gli arresti a carico di Francesco Francesco condannato a 12 anni e rinchiuso in carcere, Luana Scarlata pure lei con 12 anni ma andata ai domiciliari, come Manuel Mosca che di anni ne ha rimediati 16 e 7 mesi e Marianna Ventura che ha avuto 10 anni. Poi è stato imposto il divieto di dimora nella provincia nissena a Carlo Sanfilippo che si è visto infliggere 8 anni ed era già ai domiciliari, così come Fabio Celestri condannato a 9 anni e 4 mesi e, ancora, i fratelli Maurizio e Antonino Giudici il primo condannato a 10 anni il secondo a 9 anni e 11 mesi.