CALTANISSETTA. Colpevole di averlo convinto con l'inganno a farlo beneficiario di un atto di donazione per tutti i suoi averi. Giocando un po' sporco e un po' d'ingegno. Almeno secondo l'accusa. E soprattutto per altri parenti del possidente che lo hanno poi trascinato al centro di un dossier della procura. E adesso il giudice lo ha condannato.
Sul sospetto impostore, il cinquantreenne Giuseppe Collari è piovuta la condanna a 5 anni e 8 mesi per i due capi d'imputazione di cui è stato chiamato a rispondere: truffa ed estorsione. Che si sarebbero consumati attraverso quel piano, ben studiato, che sarebbe riuscito a mettere in atto per farsi fare erede di un bel gruzzolo. Un tesoro il cui valore complessivo, tra quattrini e immobili, supererebbe il mezzo milione di euro. Tutto, un tempo, appartenente a un imprenditore agricolo, Giovanni B., già ottantacinquenne all'epoca dei fatti e che poi è deceduto. Ma prima che il suo cuore si fermasse per sempre, in uno sprazzo di lucidità, s'è presentato ai carabinieri. Perché assalito dal sospetto che quell'uomo (difeso dall'avvocato Salvatore Vizzini) saltato fuori dal nulla, e che s'era presentato come suo nipote, potesse essere un millantatore e nulla più.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia