CALTANISSETTA. Altro medico indagato per la morte in ospedale della casalinga quarantacinquenne Teresa Geraci. Dopo i nomi di due cardiologi (difesi dagli avvocati Giacomo Vitello e Giacomo Butera) anche un sanitario di Medicina interna (difeso dall’avvocato Giosal Lo Giudice) è finito nel registro delle notizie di reato. Per tutti, come atto dovuto, l’ipotesi avanzata dal pm Sofia Scapellato è di omicidio colposo.
E ieri, all’obitorio del «Sant’Elia» sono iniziate le operazioni autoptiche che proseguiranno a Catania la prossima settimana. I medici legali Fabrizio Vanaria ed Eugenio Vinci, incaricati dalla procura, hanno proceduto al prelievo degli organi. Presenti i medici legali Diego Geraci e Giuseppe Sanfilippo per i familiari della vittima (assistiti dall’avvocato Giuseppe Dacquì) e il medico legale di Catania, Serena Iozzia per i due cardiologi.
L’inscrizione di un terzo medico nel registro degli indagati segna il passo dell’inchiesta della procura sulla morte, ritenuta in questa fase sospetta, della paziente che si trovava al reparto di Emodinamica. Lì s’è fermato il suo cuore, mentre per un paio di settimane era stata ricoverata al reparto di Medicina interna. La tragedia s’è consumata mercoledì scorso quando sulla donna, dopo essere stata sottoposta a una prova di sforzo a Cardiologia, è stata effettuata un’angiografia coronarica. È subito dopo che le sue condizioni di salute sarebbero d’improvviso precipitate.
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