NISCEMI. In sei restano condannati per i delitti di Niscemi, seppur con qualche sconto, e poi una serie di prescrizioni per un fallito agguato. È, in sintesi, il pronunciamento al processo d’appello per gli omicidi dei niscemesi Paolo Nicastro e Salvatore Campione, una fallita imboscata a Salvatore Calcagno e il collaborante Antonino Pitrolo e il tentato omicidio di Gianfranco Arcerito. Questi gli episodi al centro del blitz «Colpo su Colpo» della Squadra mobile e che sono stati al vaglio della corte d’Assise d’Appello di Catania. Confermata la pena al carcere a vita per il boss di Vallelunga, Giuseppe «Piddu» Madonia che è stato tirato in ballo per i delitti Nicastro e Campione e per il fallito agguato ad Arcerito, ma con quest’ultimo capo dichiarato prescritto. Così come lo è stato dichiarato, sempre in relazione alla sparatoria con obiettivo lo stesso Arcerito, anche per Nunzio Emmanuello, Emanuele Argenti e Giovanni Passaro. Fine pena mai confermato anche per Nunzio Emmanuello accusato del delitto Campione. Mentre Giovanni Passaro (avvocato Agata Maira) è sceso dalla precedente condanna all’ergastolo ai 30 anni rimediati adesso per la prescrizione del tentato omicidio Arcerito. La sua colpevolezza è confermata per l’uccisione di Campione. Sono 30 gli anni reclusione per Salvatore Calcagno, Raimondo Giuseppe Romano e Pasquale Trubia accusati dell’omicidio Nicastro.