RIESI. Colpevole, ora come allora. Per quella ”notte di follia” che nell’aprile scorso lo ha trascinato in cella. Perché armato di spranga avrebbe danneggiato l’esterno degli uffici postali, un negozio, la casa di una donna e, per finire, pure la caserma dei carabinieri. Tutto a Riesi. E adesso, così come in primo grado, il trentunenne riesino Roberto Federico è stato condannato. La corte d’Appello presieduta da Letterio Alosi (consiglieri Giovanbattista Tona e Aldo De Negri) ha confermato nei confronti del giovane che sarebbe pure affetto da vizio di mente (difeso dall’avvocato Vincenzo Vitello), la precedente pena a un anno e otto mesi. E già in primo grado è stato condannato a risarcire la parte civile - secondo l’entità che stabilirà poi il giudice - una donna romena (assistita dall’avvocato Giovanni Maggio) in casa della quale avrebbe fatto irruzione seminando caos e devastazione. Sull’imputato pendeva un ventaglio più che ampio di contestazioni. Si va dalle lesioni provocate a un maresciallo dei carabinieri a più episodi di resistenza a pubblico ufficiale, dal danneggiamento della caserma del paese, di una tabaccheria, dell’esterno degli uffici postali e dell’abitazione di una donna, al porto abusivo di arma impropria e, ancora, violazione di domicilio. Tutto in una notte.