SERRADIFALCO. Nessuna mancanza da parte di due funzionari del Comune di Serradifalco. Lo ha sancito il verdetto del tribunale che, ieri, li ha assolti. Così s’è chiuso il processo a carico del dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Michele D’Amico (difeso dall'avvocato Maria Giambra) e la funzionaria dello stesso Settore, Maria Sedita (difesa dall’avvocato Valentina Di Maio). Entrambi tirati in ballo per omissione di atti d’ufficio. Imputazione legata a una tensostruttura montata in strada da un lavaggista del paese. E sul loro pendeva una richiesta di condanna avanzata dal pm Roberto Condorelli a quattro mesi ciascuno. Mentre di contro l’avvocato Antonio Campione, che assiste il Comune di Serradifalco citato nelle veste di responsabile civile, ha proposto la condanna della parte civile al pagamento delle spese. Ieri il tribunale presieduto da Antonio Napoli (a latere Marco Sabella e Marco Milazzo) ha assolto entrambi gli imputati perché «il fatto non costituisce reato». E tra le pieghe del pronunciamento ha condannato la parte civile, ovvero colui che aveva denunciato quell’episodio alla procura, al pagamento delle spese processuali. Tegola, questa, caduta su Calogero Pace (assistito dall’avvocato Ernesto Brivido) che si è costituito in dibattimento e che aveva chiesto al Collegio giudicante anche il riconoscimento di una provvisionale e un risarcimento dei danni da stabilire in sede civile.