NISCEMI. Un' altra "tranche" di 17 case abusive, già acquisite al patrimonio del Comune, è stata trasmessa dalla Ripartizione Urbanistica alla Presidenza del consiglio comunale per essere esaminata dall' assemblea cittadina, che ne dovrà decidere il destino: demolizione o dichiarazione di pubblica utilità. Nei mesi scorsi, il civico consesso aveva salvato dalle ruspe altri 51 immobili che si trovavano nelle stesse condizioni di quelli che venerdì prossimo saranno sottoposti all' esame dell' aula, cioè di manufatti realizzati senza alcuna licenza edilizia e che non rientrano in alcuna sanatoria. Si tratta di un grosso numero dica se abusive che, secondo una stima, si aggirano attorno al migliaio e mezzo di unità. Tutti questi immobili sono già stati accatastati dal Comune, per cui i loro "ex proprietari", molti dei quali li abitano da anni, non possono vantare più alcun diritto su di essi. L' assemblea cittadina sta ora facendo un lavoro delicato, sulla scorta del le pratiche che vengono via via espedite dall' Ufficio della Ripartizione Urbanistica. Su questo rilevantissimo numero di immobili abusivi pende, come una spada di Damocle, il pericolo della demolizione. L' unica via per evitare che le ruspe abbattano questo prezioso patrimonio edilizio, realizzato da parte dei proprietari originari a costo di grandi sacrifici economici, spesso con lunghi anni di lavoro all' estero, è che l' organo consiliare ne dichiari la pubblica utilità, dopo averne accertato i requisiti di stabilità e di non contrasto con il piano regolatore generale.