RIESI. Quel contratto assicurativo offerto al cliente in realtà per la casa madre non sarebbe mai esistito. Così da tradursi, nel concreto, in carta straccia. Questo lo stratagemma che un promoter assicurativo riesino, già al centro di altre vicende analoghe, avrebbe adottato per intascare i soldi della polizza senza offrire nulla in cambio. Se non un contratto e tagliando assolutamente fasulli. Queste le contestazioni che pendono su un riesino, il subagente assicurativo Sandro S. (difeso dall’avvocato Annamaria Sardella) chiamato al cospetto del giudice per rispondere di falso. Mentre inizialmente la procura aveva contestato a suo carico pure il reato di truffa. Che però è poi caduto perché lo stesso cliente, Giuseppe D. (assistito dall’avvocato Carmelo Terranova) ha deciso successivamente di rimettere la querela. In tal modo l’ipotesi di reato non è più perseguibile dalla magistratura. Ma l’accusa di falso è rimasta in vigore. Ed è legata ad un contratto che sulla carta l’assicuratore avrebbe fatto stipulare al suo cliente con una notissima compagnia di settore. Quell’atto, però, sarebbe stato concretamente inesistente. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE