GELA. L'Associazione Antimafie Rita Atria ha presentato alla procura della Repubblica del Tribunale di Caltagirone una denuncia per le incongruenze evidenziate nella fase di attuazione del test di verifica del Muos di Contrada Ulmo a Niscemi (Caltanissetta) disposto per misurare l'intensità dei campi magnetici e gli effetti dell'elettrosmog sulle persone e sulle comunicazioni radio-telefoniche del territorio dal consiglio di giustizia amministrativa) dopo lo stop all'impianto giunto dal Tar Sicilia. Lo rende noto con un comunicato la stessa associazione, aggiungendo che le prove sono state rinviate martedì scorso per decisione del prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta perchè, sentito il parere degli stessi tecnici incaricati, non ha ritenuto sufficienti le misure di sicurezza adottate per avviare la prova, anche alla potenza minima, delle tre antenne paraboliche del Muos. Secondo l'associazione Rita Atria «neanche gli stessi verificatori vogliono assumersi la responsabilità di decidere ed indicare quali siano le misure opportune da adottare per la tutela dell'incolumità e della salute pubblica». Da qui l'incarico, affidato agli avvocati Goffredo D'Antona e Sara Catalano, di presentare alla magistratura calatina «istanza di disapplicazione di eventuali (nuove) autorizzazioni regionali», dato che l'associazione ritiene legittime le revoche emesse dalgovernatore Crocetta nel marzo del 2013, contro quelle che avevano permesso la realizzazione del Muos. Gli attivisti della «Rita Atria» sottolineano che il loro atto mira a ribadire il proprio «impegno per la Giustizia e quindi per il rispetto della salute e dell'ambiente non solo della popolazione di Niscemi ma di tutta la popolazione siciliana».