Gela, la Chiesa al fianco degli operai: i preti invitano i fedeli a partecipare allo sciopero
GELA. I sacerdoti di Gela hanno invitato i fedeli, durante l'omelia delle celebrazioni domenicali, ad aiutare le famiglie di disoccupati e cassintegrati e a partecipare massicciamente allo sciopero, con corteo cittadino, organizzato per martedì prossimo dal Consiglio comunale a sostegno della vertenza-Gela. L'iniziativa è stata promossa dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, che porta così la Chiesa gelese a fare una scelta di campo e a schierarsi apertamente con i lavoratori del Petrolchimico, giunti al sesto giorno di lotta in difesa della raffineria e dei posti di lavoro. Venerdì scorso, lo stesso prelato aveva celebrato messa ai blocchi stradali istituiti dagli operai sulla Gela-Catania, pregando per la "conversione" di governanti e dirigenti aziendali. La chiusura della raffineria dell'Eni e la conseguente crisi occupazionale stanno inducendo molti gelesi a cercare lavoro nelle regioni del Nord e all'estero. Considerando solo quelli che decidono di portar via anche la residenza, la popolazione di Gela, in un anno, è diminuita di 362 abitanti essendo passata da 76.930 cittadini del dicembre 2014 ai 76.568 dello stesso periodo del 2015 (-0,47%, fonte "Anagrafe" Comune di Gela). Cifra e percentuali dei gelesi "migranti", però, raddoppiano, se si considera che l'Eni ha trasferito, "a comando provvisorio" in altri stabilimenti italiani e nelle sue sedi sparse nel mondo, centinaia di dipendenti diretti, dichiarati "esuberi" del petrolchimico. "E' la fuga da una città che sta morendo", dicono i sindacati, mobilitati nella lotta (oggi è il sesto giorno dei blocchi alle vie di accesso alla città) in difesa della riconversione della raffineria e per l'avvio dei lavori di bonifica del territorio.