GELA. Sono due i tavoli di lavoro organizzati ieri nel corso della conferenza di servizi che si è tenuta al ministero della Sanità, il primo, e al Mise il secondo, per affrontare operativamente i progetti di bonifica territoriale del Sito di interesse nazionale (Sin) di Gela, nell'ambito del protocollo d'intesa firmato per dare soluzione alla crisi produttiva e occupazionale della raffineria Eni.
È stato dato il via libera alle bonifiche relative ai siti di Versalis (società Eni erede della chimica di base di Syndial ed Enichem), mentre tutti gli altri procedimenti in itinere, che
riguardano suoli e falde, dovranno essere chiusi in 60 giorni.
I successivi decreti del Ministero dell'ambiente saranno emanati attuando le procedure d'urgenza che impongono tempi estremamente contenuti. Per le bonifiche in aree pubbliche il governo nazionale ha confermato 20 milioni di euro di trasferimenti alla Regione siciliana, 15 dei quali, subito disponibili, verranno impiegati per le discariche delle contrade Marabusca e Cipolla, dove il comune provvederà a emettere ordinanza di interdizione totale dell'area, che sarà recintata.
È stato deciso di procedere alla rimozione del relitto della motonave New Rose, arenatasi, dopo una mareggiata, nel 1993, contro molo di ponente del porto rifugio, che a sua volta sarà sottoposto agli interventi di dragaggio, di rinforzo e di ripristino funzionale.
Per le aree che non ricadono nel Sin e per le quali il comune ha chiesto la riperimetrazione, ci sarà un monitoraggio congiunto Stato-Regione sulle procedure autorizzative.
Il 24 febbraio l'attenzione si sposterà al Ministero dello sviluppo economico, dove si attende la firma dell'accordo di programma, un vero e proprio piano industriale che dovrà tracciare il futuro sviluppo economico ed occupazionale di Gela, guardando al di là della riconversione della raffineria e puntando su bonifiche, iniziative imprenditoriali private e infrastrutture.
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