RIESI. Carcere a vita per il boss di Riesi e un suo omonimo. Condanna, ma a 11 anni di galera, per il collaborante che la stessa accusa ha etichettato come determinante. Risolutivo, per il pm, per far luce sul delitto dell’imprenditore Francesco Ritrovato ucciso nel giugno del 2004 in contrada Desusino. Sono, in sintesi, le conclusioni del pm Stefano Luciani al termine di una requisitoria fiume durata oltre tre ore durante snocciolando tutti i temi che sono stati alla base delle sue richieste e rimarcando, tra l’altro, che quello di Ritrovato «è un delitto di mafia deciso da Francesco Cammarata». Da qui le richieste - girate all’Assise presieduta da Antonio Balsamo (consigliere Grazia Luparello) - di ergastolo per il boss di Riesi, Francesco Cammarata ritenuto il mandante e per un suo omonimo, Gaetano Cammarata (assistiti dagli avvocati Danilo Tipo e Vanessa Di Gloria) che avrebbe fatto parte del commando. Sono 11, invece, gli anni di reclusione sollecitati per il collaborante riesino Giuseppe Toscano (assistito dall’avvocato Enzo Guarnera) con la concessione dei benefici per il suo status nei confronti della giustizia e le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti.