CALTANISSETTA. «Quella rapina non c’è mai stata». È l’affondo, anche a sensazione, della difesa che innesca il giallo di un violento assalto in casa che ritiene fantasma. Che non sarebbe mai avvenuto. E che invece, per l’accusa, s’è consumato ai danni di un pensionato ottantenne, Calogero M. (ora assistito dall’avvocato Salvatore Pecoraro) che sarebbe stato malmenato a rapinato in un basso di via Maida. E per questa azione sono alla sbarra il 48enne Giacomo Meli, il 29enne Salvatore Locascio e il 31enne Giuseppe Di Gati (avvocati Giuseppe Dacquì, Dino Milazzo, Danilo Tipo e Sergio Iacona). Per loro il pm Claudia Pasciuti ha chiesto pene che oscillando da un minimo di 5 anni e 8 mesi a un massimo di 7 anni e 8 mesi. E la condanna più severa è stata chiesta per Meli che è il solo tirato in ballo per le due rapine finite al centro del dossier. La prima sarebbe stata messa a segno alle 10.30 del mattino del 18 maggio 2014 in un basso di via Maida in cui avrebbe abitato il pensionato ottantenne. L’altra nelle ore del primo pomeriggio del 12 luglio successivo in via Colajanni ai danni di una donna ottantasettenne. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE