SAN CATALDO. La Cassazione non fa sconti. E mette in ghiaccio la condanna per duplice tentato omicidio piovuta sul capo di un operaio. Così da rendere definitivo il pronunciamento d’appello. La Suprema Corte, infatti, ha rigettato il ricorso presentato dal quarantacinquenne piastrellista sancataldese, Biagio Massimo Maira (assistito dall'avvocato Giuseppe Dacquì). Così da rendere definitiva la pena a 6 anni di reclusione che egli sono stati inflitti nel novembre di due anni fa nel secondo grado del giudizio. Quando rispetto al primo processo, celebrato nel marzo di due anni addietro con il rito abbreviato, ha ottenuto un sensibile sconto di pena scendendo dagli originari sette anni e quattro mesi ai sei anni che adesso gli «ermellini» hanno cristallizzato. In appello hanno rinunciato alla costituzione di parte civile i due feriti, ossia il trentaseienne Michele Riccardo Martorana ed il quarantunenne Filippo Sandro Vullo, raggiunti più o meno direttamente dai pallini partiti da un fucile da caccia. Che avrebbe imbracciato lo stesso operaio poi condannato. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE