NISCEMI. La donna porge la ricetta per la prenotazione di una prestazione sanitaria all'ufficio accettazione e l'addetto le risponde: «Non possiamo prenotarle la prestazione richiesta, siamo già saturi fino al 2018. Si rivolga altrove". Poche parole, che denotano i tempi biblici che occorrono per accedere ai servizi sanitari nella provincia nissena. L'ultimo caso di malasanità è segnalato al Giornale di Sicilia da una paziente niscemese. La protagonista è la pensionata Lidia Di Modica, 55 anni, una donna battagliera che rifugge dalle raccomandazioni ma che nello stesso tempo pretende che i propri diritti vengano rispettati. «Mi sono recata - riferisce Lidia Di Modica - allo sportello dell'ufficio accettazione presso l'ospedale cittadino Suor Cecilia Basarocco, per avere prenotati gli esami di ecodoppler e doppler agli arti inferiori e superiori, prescrittimi dal mio medico di fiducia. Ma qual è stata la mia somma meraviglia, quando l'impiegato mi ha ridato indietro la ricetta, spiegandomi che era impossibile prenotare quelle prestazioni perché la lista ormai era lunga fino al 2018. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE