GELA. Nunzio Parisi, 35 anni, è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del tribunale, Paolo Fiore, su richiesta del pm, Antonio D'Antona, con l'accusa di estorsione e di furto aggravato. Secondo l'accusa, con il metodo del "cavallo di ritorno", avrebbe preteso da un imprenditore edile, il pagamento di duemila euro, in cambio della restituzione di un furgone e alcune macchine operatrici, del valore di 15 mila euro, che all'inizio dell'anno era stato rubato dal suo cantiere di contrada Piana del Signore.
Militari dell'Arma, coordinati dalla Procura di Gela, hanno prima convinto la vittima a collaborare e poi hanno avviato una complessa attività investigativa, con pedinamenti e intercettazioni. Identificato Parisi, è stato successivamente localizzato il luogo dove veniva nascosta la refurtiva e quindi acquisite le prove del furto, dell'estorsione e delle gravi minacce rivolte sia all'imprenditore che ai suoi famigliari. Il "riscatto" preteso, alla fine, si sarebbe ridotto a 900 euro, ma ne sarebbe stato pagato solo un acconto di circa la metà.
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