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«Raggirò invalido», la procura di Caltanissetta: va condannato

CALTANISSETTA. Colpevole di avere ingannato un diversabile in carrozzella e di averne approfittato. Finendo per intascare soldi a sue spese. Questo il quadro tracciato ieri dall’accusa nel chiedere la condanna di un imputato finito alla sbarra per circonvenzione d’incapace. E su lui, l’impiegato Santo Calvino (difeso dall'avvocato Gianluca Amico) pende una richiesta di pena avanzata ieri dal pm Maria Bruno a 2 anni e 9 mesi oltre al pagamento di 1.400 euro di multa. È accusato di avere raggirato un incapace in più occasioni. In una circostanza lo avrebbe imbrogliato con un prestito, in una seconda attraverso un pignoramento che, sempre secondo la tesi accusatoria, sarebbe stato creato ad arte. Vicende che, inizialmente, hanno dato vita a distinti filoni investigativi e che, di recente, sono sono confluiti in un unico dossier.

Nei confronti dell’imputato, il cinquantaduenne Giuseppe S. (assistito dall'avvocato Rosario Di Proietto) si è costituito nella veste di parte civile. Il primo episodio è legato ad un pignoramento di oltre 30 mila euro che, per gli inquirenti, è stato costruito ad hoc dall’imputato per chiudere la porta in faccia ad altri eventuali creditori e, al tempo stesso, per riprendersi i suoi soldi.

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