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Scandalo del cemento: chiusa la parentesi penale resta aperto il procedimento civile

CALTANISSETTA. Nuovo atto del sospetto scandalo del cemento. Che la Cassazione, in relazione all' inchiesta madre, ha chiuso definitivamente solo dal punto di vista penale. Ma lasciando aperte le porte a eventuali sviluppi di natura civilistica. Così la Suprema Corte nei confronti di un ex dirigente della «Calcestruzzi spa», Fausto Volante (difeso dagli avvocati Antonio Miriello ed Adelmo Manna).

La sua presunta condotta di partecipazione nei reati di frode in pubbliche forniture e truffa allo Stato, dal punto di vista penale, sono già prescritti. Ragion per cui la Suprema Corte non è entrata nel merito di queste due ipotesi, seppur per esprimere un giudizio di legittimità della precedente sentenza, ma ha rinviato gli atti alla corte d' Appello civile nissena per verificare se si possano profilare a carico dell' ex direttore di zona per la Sicilia e la Campania della «Calcestruzzi», responsabilità in relazioni a presunti illeciti civili derivanti da truffa e falso. Perché il Comune di Gela era costituito parte civile perché tra le opere pubbliche finite nella bufera al momento dell' operazione di carabinieri e guardia di finanza ribattezzata «Doppio colpo», v' erano anche il porto isola e il palazzo di giustizia di Gela. E per le altre strutture pubbliche inizialmente finite al centro del dossier è stata poi decisa la prescrizione.

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