GELA. Si è costituito Emanuele Giovanni Di Stefano, il 45enne sfuggito all' arresto dell' operazione "Samarcanda" condotta dagli uomini del commissariato di Polizia di Gela e Niscemi. Si trovava in Germania e dopo cinque giorni, ieri mattina, è tornato in Italia per consegnarsi ai poliziotti. Lui ed Emanuele Brancato sono ritenuti la mente della banda dedita allo spaccio di droga, con particolare riferimento alla cocaina. Martedì scorso i pubblici ministeri Antonio D' Antona ed Eugenia Belmonte, autorizzati dal gip Paolo Fiore, avevano eseguito i provvedimenti di arresto per Brancato, Giovanni Simone Alario di 29 anni, Diego Nastasi, 40 anni, Giovanni Na stasi, 25 anni. Davanti al giudice delle indagini preliminari, Paolo Fiore, hanno fatto tutti scena muta ad eccezione di Giovanni Nastasi, che alla presenza del legale di fiducia Dionisio Nastasi, ha detto che per questi stessi fatti è stato giudicato e sta scontando una pena attraverso i servizi sociali. Ieri, a mezzogiorno, Emanuele Giovanni Di Stefano è stato accompagnato dai poliziotti in carcere presso la struttura di contrada Balate, alle porte del centro abitato della città. È rientrato in Italia in volo, atterrando all' aeroporto di Comiso dove lo attendevano gli agenti di polizia. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI CALTANISSETTA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE