GELA. La questione Sanità è approdata in Consiglio comunale ma tra le mura dell'ospedale è iniziato il tanto atteso trasloco del Pronto soccorso. Nei nuovi locali, come anticipato dal manager Carmelo Iacono, saranno utilizzati gli arredi attuali perché il bando è stato annullato dopo tre tentativi di aggiudicazione. Secondo gli addetti ai lavori mancherebbe una corsia dedicata alle barelle e un numero sufficiente di locali ad ospitare anche gli ambulatori dei codici bianchi e del Pronto intervento pediatrico: servizi attivi nell' attuale Pronto soccorso. Cosi, in caso di decesso nei nuovi locali, le salme per raggiungere l' obitorio dovranno attraversare la hall dell' ospedale. Stesso copione per tutti i pazienti in barella che dal Pronto soccorso saranno ricoverati nei reparti o dovranno raggiungere il gruppo operatorio. Un brutto biglietto da visita che aveva già fatto storcere il naso agli esponenti sindacali quando la direzione ospedaliera aveva deciso di ospitare anche gli uffici del Centro unico di prenotazione nella hall. Il manager dell' Asp Cl2, Carmelo Iacono, allarga le spalle e assicura che andrà avanti. "Il disagio è legato a un ascensore guasto - assicura il direttore generale -. Stiamo provvedendo a sistemarne due. Probabilmente anche il trasferimento dell' Utic scivolerà di qualche giorno in attesa della sistema zione degli ascensori". Per quanto riguarda gli ambulatori il manager accusa. "Il progetto del Pronto soccorso, realizzato da tecnici dell' ospedale, è stato approvato, validato e possiede tutti gli standard necessari previsti - spiega Iacono -. I tecnici avrebbero dovuto verificare ogni aspetto. La pediatria e codici bianchi, comunque, troveranno una degna allocazione. Chi mette in giro certe voci sono le "solite" persone che farebbero di tutto affinché la situazione rimanga sempre com' è perché della lamentazione ne fanno un punto di forza". In Consiglio il management dell' Asp Cl2 ha replicato ad ogni accusa annunciando, tra l' altro, l' acquisto di nuove tac e, soprattutto, ha incontrato i lavoratori della Residenza sanitaria assistita "Caposoprano", di via Palazzi, finita al centro di una indagine di Polizia e Guardia di finanza. "La Rsa ha recentemente presentato una documentazione dimostrando di avere tutti i requisiti per operare - aggiunge Iacono -. Alla luce di questa nuova documentazione prodotta stiamo valutando la posizione".