
SERRADIFALCO. La sua caduta rovinosa dalla bicicletta non sarebbe da imputare alla griglia di una caditoia di una strada comunale, in cui si sarebbe impigliata una ruota della sua bici, e la giunta municipale incarica un legale per recuperare le spese processuali che un ciclista era stato condannato a pagare dopo avere trascinato in un' aula giudiziaria il municipio. A deciderlo è la giunta comunale.
La somma da recuperare dall' amministrazione ammonta a 2.738 euro, cui vanno sommate le spese generali, nella misura del 10 per cento, Iva e Cpa. L' incarico è già stato conferito all' avvocata Chiara Petix. Che aveva seguito il Comune nel procedimento giudiziario risolto favorevolmente per il municipio di Serradifalco.
Sulla base di un «preventivo, redatto ai minimi tabellari e ulte riormente scontato del 20 per cento, di 409,51 euro». La vicenda risale al 2 giugno 2011. Quando a Serradifalco si svolse anche una «passeggiata in bicicletta». Che portò un gruppo di ciclisti a percorrere le vie del paese.
Uno di loro (originario di San Cataldo, A. B., le sue iniziali), però, «mentre stava attraversando la via padre Ingrao, a causa di un vuoto formatosi tra le griglie della caditoia, posta trasversalmente nella arteria, sarebbe sprofondato con la ruota anteriore che, bloccandosi, avrebbe lasciato cadere» il ciclista. Il quale, a causa di ciò, avrebbe riportato danni fisici di una certa entità, abbastanza gravi.
Motivo per cui aveva citato in giudizio il comune innanzi al Tribunale civile di Caltanissetta «per un preteso risarcimento dei danni stimato in 50.000 euro». Le cose sono andate diversamente e adesso il Comune corre ai ripari, per recuperare qualcosa, contro il ciclista che l' aveva citato in giudizio: un giudice ha stabilito che la sua disavventura non è dipesa da una mancanza dell' amministrazione comunale. S.B.

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